dalla parte di Cècile

Comunicato Stampa – 16 luglio 2013

In nome dell’appassionato impegno che da anni, come religiose Orsoline insieme a tante amiche e amici collaboratori, svolgiamo in questo nostro territorio casertano, restituendo dignità e speranza al cammino di liberazione di tante nostre sorelle migranti, non possiamo non sentire in noi, come donne, cittadine e religiose, l’offesa e l’indignazione per le parole rivolte da un rappresentante delle nostre Istituzioni alla Ministra per l’integrazione Cécile Kyenge.

Un tale uomo politico, che volgarmente e palesemente fomenta forme di razzismo, non è degno di rappresentarci, anzi non è bene che ci rappresenti e pertanto è doveroso chiederne le immediate dimissioni. Il nostro Paese, ce lo auguriamo con tanta fiducia e speranza, merita e ha bisogno di donne e uomini che sanno interpretare e vivere il loro mandato istituzionale con alto valore umano e in spirito di servizio, cercando unicamente il bene comune. Quel bene comune che in questo nostro tempo storico, aperto al futuro, non può non abbracciare impellenti istanze di giustizia, uguaglianza e fraternità. Manifestare la nostra solidarietà e vicinanza alla Ministra della Repubblica Italiana, Cécile Kyenge, è per noi un atto di dignità nonché di stima e di affetto.

Le sorelle di Casa Rut: Rita, Assunta, Maria e Anna
unitamente alle amiche e agli amici volontari

 

Raccogliamo e pubblichiamo anche il comunicato delle sorelle Comboniane

 Roma, 16 luglio 2013 - COMUNICATO STAMPA - Le Missionarie comboniane dalla parte di Cécile Kyenge

Noi missionarie comboniane mentre manifestiamo alla Ministra Cécile Kyenge tutta la nostra solidarietà, condanniamo le parole offensive pronunciate ieri dal Vicepresidente del Senato della Repubblica italiana all’indirizzo della titolare del ministero dell’Integrazione. La sua nomina a Ministra dell’Integrazione, avvenuta tre mesi fa, ci aveva fatto gioire per la sua portata storica e umana, nella speranza che si aprisse una nuova era in questo Paese che, lo vogliamo o meno, sta assumendo sempre più il volto variegato di una Nazione multiculturale. Il nostro auspicio era che con il ruolo assunto da Cécile Kyenge si avviasse una convivenza serena e costruttiva, arricchita certo dal confronto e dalle differenze di idee, ma basata su valori condivisi e imprescindibili di rispetto civile e umano.

Oggi, di fronte all’ennesimo gesto di intolleranza e alle inequivocabili espressioni di razzismo da parte di uno dei massimi rappresentanti delle nostre Istituzioni, contro una Ministra della nostra Repubblica, non possiamo sottovalutare o far finta che non sia successo nulla.La storia ci ha insegnato che l’imbarbarimento, come giustamente ha messo in guardia il presidente Napolitano, inizia con il banalizzare il male, con il minimizzare gesti, con girare la faccia da un’altra parte.

Noi, oggi, in fedeltà alla nostra missione comboniana ed evangelica, che ci porta a favorire il dialogo tra culture e nazioni, a sostenere la crescita della dignità della donna, a testimoniare ed accrescere l’amore per l’Africa, come luogo privilegiato, ma anche simbolico, del nostro carisma, rifiutiamo categoricamente questa deriva che, se ignorata, può portare a conseguenze di cui domani, anzi già oggi, la storia potrebbe farci pagare il conto.Per questo chiediamo a chi ne ha facoltà e dovere che siano presi seri provvedimenti contro queste gratuite e offensive provocazioni ai danni di Cécile, ministra della Repubblica italiana, e di altre persone che cercano con il loro lavoro, con la loro passione, di scrivere pagine nuove di una Italia, ma anche di un mondo, in cui il rispetto per la dignità umana sia al primo posto .Rinnoviamo la nostra vicinanza e il nostro affetto a Cécile, promettendole di starle sempre accanto e di fare nostre le sue sofferenze, ma soprattutto i suoi sogni di vita e di dignità per tutti.

Lascia una risposta


*