In questi giorni, girando per la città, mi capita spesso di sentire espressioni quali: Guarda che scempio! I muri sono tutti imbrattati di facce e ‘faccioni’. Dobbiamo rassegnarci, questa città non cambierà mai!
Domenica mattina, percorrevo il Corso Trieste per recarmi a partecipare alla Santa Messa delle otto e c’erano degli addetti alla pulizia delle strade.
Uno di loro, guardandomi, ha aperto le braccia sconsolato esclamando ad alta voce: “ Che spreco !” E a me è venuto spontaneo aggiungere, sempre ad alta voce: “ E poi non ci sono i soldi per pagare gli operai, per dare il giusto a chi lavora onestamente !” E lui di rimando: “ E’ proprio così, è un’indecenza! ”. Quella domenica mattina il loro più grande lavoro era quello di ripulire i marciapiedi e le strade dalla grande quantità di manifesti, con su impressi ‘facce’ e ‘promesse’, strappati e buttati a terra e che andavano ad aumentare la già grande quantità di rifiuti raccolti. Ma quelle espressioni verbali e quel lavoro di raccolta credo che siano ‘segni’ da interpretare: forse stanno a dirci che le tante ‘promesse pubblicitarie’ hanno il solo tempo di un’affissione, poi finiscono nei cassonetti delle immondizie rischiando di puzzare ma soprattutto di fare del male ai cittadini.
Credo sia giusto ammettere che ‘fa male’ assistere a questo scempio. Continue e sfacciate affissioni in luoghi e spazi dove per legge non è possibile. E poi, il mattino seguente, altro spettacolo: le tante facce e le facili promesse lasciano il posto a una grande quantità di manifesti con la scritta “OSCURATO ai sensi della legge 212/56”. E così tutti i giorni.
Ma cos’è diventata la nostra Città! Ma soprattutto cosa sono diventati i nostri ‘aspiranti’ politici!
Il rispetto delle regole, il rispetto della nostra Città è la prima grande testimonianza che profuma di legalità. Il rispetto, la solidarietà e l’impegno a favore di tanti uomini e donne che hanno perso il lavoro e di tanti nostri giovani costretti a emigrare per trovarlo chiede semplici e quotidiani gesti che parlano di sobrietà e non certo di spreco.
Questo nostro tempo segnato dalla crisi, dalla difficile condizione in cui versa la nostra Regione e la nostra Città chiede oggi alla politica, e ai nostri politici, un alto senso di responsabilità.
E’ questo che le donne e gli uomini che amano la propria città, la propria terra chiedono ai tanti, troppi, candidati alla politica.
E allora come sono vere e attuali le parole del Vangelo “ chi è fedele nel poco è fedele anche nel molto ”(Lc cap. 18). Parole che stanno a dirci che solo chi è coerente e amante del bene comune, a partire da scelte e gesti di impegno quotidiano, è e sarà in grado di governare nella trasparenza e nella giustizia la sua Città e la sua Regione.
Sr. Rita e sorelle Comunità Rut
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